Metodo: soffermarsi sui principi
interiori che mossero s. Massimiliano a vivere il francescanesimo mariano nella
perfetta fedeltà
alle origini.
Dio è il fine ultimo
Cristo è il fine prossimo
L'Immacolata è il mezzo per raggiungere il fine
ultimo passando dal fine prossimo.
Dio
fine ultimo
La santità consiste nel fare la volontà di Dio. Dio soltanto può essere il nostro fine.
Conoscere Dio porta in sé il desiderio forte di diventare
santi per poterlo godere.
Tutto è stato creato da Dio e tutto a Lui
deve ritornare.
L'originalità del pensiero kolbiano sta nell'aver
trovato nell'Immacolata la strada più
facile, sicura e bella raggiungere il fine.
La conformità al crocifisso si può realizzare solo attraverso la
vocazione francescana.
L'Immacolata fu la più perfetta immagine del crocifisso,
perciò
la più
perfetta conformità
al crocifisso si deve realizzare attraverso la conformità all'Immacolata.
Fine di ogni uomo è di appartenere a Dio attraverso Gesù, Mediatore tra Dio e l'uomo, e
appartenere a Gesù
attraverso l'appartenenza all'Immacolata.
S. Francesco e i suoi imitatori dopo
di lui furono la fonte a cui S. Max attinse a piene mani.
In S. Massimiliano predomina in
maniera assoluta lo sconfinato amore verso l'Immacolata; questo amore è una componente essenziale del
francescanesimo.
S. Massimiliano amava tantissimo la
sua vocazione francescana. Ebbe sempre la forte volontà di conoscere al meglio s. Francesco
e di approfondirne la spiritualità.
Si interessò del lavoro di revisione delle Cost.
dell'Ordine al nuovo Codice di Diritto Canonico (1917).
Particolare attenzione al tema
costante della povertà.
S'impegnò, prima di tutto a riformare se
stesso perché
si sentiva responsabile di un tale decadimento.
Importante fu la formazione romana di
S. Massimiliano e il contributo dei 3 rettori che ebbe. Tra questi, importante
fu il P. Ignudi, personalità
di grande spicco anche per gli studi danteschi.
I
mezzi per raggiungere il fine
S. Massimiliano era convinto che nella povertà risiedesse il segreto di Niepok; una
povertà
radicale perché
tutto apparteneva a Lei.
La povertà investiva ogni azione, anche al più semplice. Il silenzio era custodito
"per non rubare il tempo a
Dio". Idem per la faccenda delle perdite di tempo.
S. Massimiliano dedicava ogni attimo
libero alla preghiera, ed esortava i frati a fare altrettanto.
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